Zucchero
Per anni si è sentito dire che lo zucchero era fondamentale per sostenere l’attività dei muscoli per sostenere la funzione del cervello.
In senso tecnico è vero, cioè il muscolo in attività, soprattutto quando l’attività ha una certa intensità, necessita di zuccheri e il cervello è indubbiamente un organo che consuma tantissima energia in generale e soprattutto zuccheri.
Quello che non veniva detto però è che gli zuccheri che servono ai muscoli e al cervello il corpo se li produce da sé a partire da alimenti ben più complessi come la frutta, le verdure e cereali integrali che non sono necessariamente lo zucchero, i dolci, i succhi, le bevande.
Quindi c’è stata in un certo senso una cattiva interpretazione di informazione che scientificamente è vera ma che in termini di pratica quotidiana nella vita di tutti i giorni è stata poi tradotta male, è stata tradotta con l’invito a non ridurre questi alimenti zuccherini ma anzi a dire queste hanno una loro funzione perché sostengono il metabolismo energetico di questi organi.
In realtà gli zuccheri veri e propri nell’alimentazione quotidiana sostengono soltanto il palato, sono buoni e hanno logicamente la grande capacità di dare un senso di soddisfazione che rende più dolce la parte amara della nostra vita e questa è stata una vera trappola per la stragrande maggioranza delle persone. Una volta i cibi di questo tipo in natura erano abbastanza rari e non semplici da procurarsi, poi, man mano che l’alimentazione si è industrializzata ( meglio dire che man mano che l’industria ha capito quanto lo zucchero piacesse alle persone), lo zucchero è diventato sostanzialmente ubiquitario, lo si trova ovunque e si fa veramente fatica a trovare certe categorie di alimenti che non abbiano dello zucchero aggiunto. Quindi ecco che questa combinazione di fattori, cioè la presenza sul mercato di una quantità enorme di cibi con zucchero e la nostra tendenza a utilizzare questi cibi per compensare anche aspetti emotivi della nostra vita, ha creato una miscela esplosiva, tanto esplosiva che oggi sappiamo che in un paese come gli USA si arriva a consumare inconsciamente fino a 70 kg. di zucchero per persona all’anno, in Italia non siamo a questo estremo ma siamo molto ma molto al di sopra di quello che sarebbe il necessario.
Se poi sommiamo a questo aspetto il fatto che la stragrande maggioranza dei cereali che assumiamo, come per esempio la pasta, il pane, il riso, grissini, la pizza ecc, sono raffinati, ovvero viene tolta la fibra e dunque hanno una funzione all’interno del nostro corpo che non si discosta di così tanto dallo zucchero, ecco capiamo bene in che situazione siamo; poi aggiungiamo gli sciroppi, le marmellate, i succhi di frutta, le bevande, insomma viene fuori una quantità di carico di zuccheri veramente al di sopra delle nostre capacità metaboliche. Cosa comporta questo ?
Comporta tutta una serie di problematiche, tant’è che se c’è una singola cosa che oggi dovremmo fare a riguardo del cambiamento alimentare, sarebbe proprio quello di eliminare gli zuccheri dalla dieta quotidiana e mangiare cereali integrali al 100% in quantità che variano a seconda dell’attività fisica che facciamo.
Questa sarebbe la mossa numero uno perché lo zucchero purtroppo è legato a una serie di accertate problematiche: è un acceleratore dell’invecchiamento tramite un processo che si chiama “glicazione” (La glicazione è un attacco degli zuccheri che il nostro organismo subisce. Quando si mangiano zuccheri o carboidrati complessi il corpo li trasforma in glucosio. Alti livelli di glucosio nel sangue creano glicoproteine che successivamente si trasformano in prodotti finali avanzati di glicazione (abbreviati con l’acronimo AGE, “Advanced Glycation End-products”).
Questi AGE si attaccano ai nostri recettori e alterano le proprietà chimiche delle proteine, dei lipidi e del DNA. La loro presenza irrigidisce le fibre proteiche e, intaccando la produzione di collagene ed elastina, predispone la pelle alla formazione delle rughe peggiorando inoltre la sua capacità di guarigione e inibendo l’elasticità. La ragione per la quale non vediamo il danno quando siamo giovani è perché il nostro corpo ha più difese per bloccare questi effetti, e anche perché in gioventù la produzione di collagene è maggiore. Dopo aver passato i 30 anni di età, la nostra pelle è stata esposta a decenni di molecole AGE e di raggi UV a causa dell’inquinamento e iniziano così a manifestarsi le prime formazioni di macchie più scure sulle pelle ed le prime rughe. I danni della glicazione non si limitano, però, solo alla pelle. Il processo degenerativo della glicazione danneggia le ossa, i tendini, la cartilagine, i denti, i muscoli e il sistema cardiovascolare e può essere causa di tumori.
La ricerca ha dimostrato che alti livelli di glucosio nel sangue possono aumentare la possibilità di sviluppare il diabete e malattie cardiovascolari, in altre parole, di ridurre la nostra longevità.
I nostri corpi deperiscono inevitabilmente e gradualmente nel tempo; tuttavia il processo di invecchiamento può essere accelerato così come rallentato, il base allo stile di vita che adottiamo, maggiori sono le cure che dedichiamo al nostro corpo e alla mente, più a lungo saremo in grado di vivere una vita gioiosa e piena di energia.
STEVIA
Questo dolcificante ha origini vegetali. Praticamente non ha calorie, non nuoce ai denti, non resta a lungo in circolo nel sangue ed è perfetto anche per i diabetici.
Di contro non è presente nella sua composizione chimica alcun nutriente essenziale e può avere un retrogusto amarostico.
Nonostante questo, è circa 300 volte più dolce rispetto al caro vecchio zucchero che tutti conosciamo: attenzione quindi quando si prepara qualcosa o si dolcifichi il caffè.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha approvato l’uso di glicosidi di steviol per utilizzazione umana con un’assunzione quotidiana consigliata (ADI) di 4 mg/kg. Più successivamente nel 2010, l’Unione Europea ha confermato che è sicuro usare i glicosidi di steviol come additivi alimentari.