Storia del massaggio
Sia in Nepal che in India da millenni si massaggiano i neonati per aiutarli a sviluppare il sistema psico-motorio, per rilassarli ed aiutarli a dormire meglio. Anche le puerpere vengono massaggiate per ripristinare la tonicità ed il posizionamento dell’utero e degli organi interni dopo il parto. Insegnato accanto al fuoco dalle levatrici alle mamme, il massaggio del neonato rimane il primo contatto d’amore, ed è tramandato per generazioni.
Omero, nell’Odissea, parla della tecnica atta al recupero della salute dei guerrieri che durante la preparazione al combattimento, si sottoponevano quotidianamente al massaggio.
I Greci, sviluppano due diverse tecniche, massaggio sportivo legato ai giochi, curativo legato alla medicina e rituale legato ai templi dove avvenivano rituali di guarigione. Ippocrate, nel primo secolo a.C., lo consiglia come terapia. Padre della medicina occidentale, riteneva che il massaggio, insieme ad aria fresca, buon cibo, bagni, musica, riposo e visite di amici, fossero i modi migliori per guarire le malattie.
Il medico greco Asclepiade si trasferì a Roma per praticare ed insegnare la medicina e nel libro “L’Evoluzione della Medicina Moderna”, si narra di un suo massaggio di alcuni minuti che risvegliò un uomo apparentemente morto. Celso, un medico Romano vissuto all’inizio dell’era cristiana, sosteneva la necessità di massaggiare il corpo varie volte al giorno, sotto i raggi del sole. Si dice che Giulio Cesare si facesse massaggiare quotidianamente per lenire i dolori e l’epilessia, mentre Galeno, medico dell’imperatore Marco Aurelio, dedicò molti scritti al massaggio. Plinio il Vecchio ne parla in una sua lettera all’ Imperatore, spiegando come la sua vita fosse stata salvata da un medico grazie al massaggio. Anche Avicenna descrisse in uno dei suoi scritti quanto l’ importanza del massaggio per lenire dolori.
Dopo il collasso dell’Impero Romano la medicina occidentale ed il massaggio subirono un periodo di declino, ma in Oriente e Medio Oriente rimase una pratica molto importante per la salute. La cultura degli Hammam fu introdotta da Maometto nel mondo musulmano, e divenne di importanza estrema per tutti i Paesi medio-orientali. L’Hammam, investito di un significato religioso, divenne un punto fermo nel rito della purificazione e un luogo per riaccostarsi al proprio Dio. Un luogo di ritrovo sociale all’interno del quale la maggiore attrazione era costituita dal barbiere che radeva, tagliava i capelli, massaggiava e ungeva il corpo dei clienti. L’ingresso negli hammam fu vietato alle donne per moltissimo tempo, fin quando i benefici igienici che si ricavavano da una sua frequentazione divennero evidenti. Solo allora la “regola” venne reinterpretata. Ben presto la frequentazione dei bagni divenne un diritto cosi’ forte e sentito dalle donne che se un uomo non lo permetteva alla propria moglie, questa aveva il diritto di divorziare. Sherazade, la bellissima narratrice de: “Le mille e una notte”, affermava che una città non può dirsi completa se non possiede un Hammam.
Nel medioevo in Occidente il massaggio viene abbandonato perché considerata una tecnica peccaminosa, ma nel rinascimento viene riscoperto e valorizzato grazie ad un medico svedese, Henrik Ling il quale decise di codificare le diverse tecniche.
Contemporaneamente in Cina si leggeva del massaggio pediatrico e in Giappone si riconoscevano tecniche di massaggio attive e passive.
Nel XIX secolo il massaggio viene utilizzato come vera e propria pratica medica ed infine, nel 1894 viene fondato quello che si può definire il primo albo dei fisioterapisti. L’ospedale St. Thomas di Londra ebbe un dipartimento di massaggio fino al 1934.
Nel XX secolo la storia del massaggio continua ad evolvere e si sviluppano varie modalità e tecniche. Oggi la scelta è talmente vasta e gli operatori talmente numerosi che si consiglia di informarsi attentamente e scegliere con consapevolezza le mani a cui affidarsi.
La parola massaggio ha origini curiose, chi sostiene derivi dal termine greco ‘massein’, che significa impastare, modellare, chi dal termine arabo ‘mashes’, che significa tastare, palpare, o dal termine ebraico ’masech’ che significa frizionare e esercitare pressione.